Racconto di Tino Bisagni
Croazia
Brag - Ston - Curzola - Dubrovnik
 
  1. - Adesso torniamo indietro!

  2. Il rovente sole estivo che martellava da oltre un’ora il parabrezza del camper stava vincendo la sua battaglia. Senza avanzare du un millimetro da oltre un’ora, avevamo spento il motore, a discapito della ventilazione e quindi dall’unica possibilità di scampo dall’inevitabile affinità con le uova sode.
    Eppure mancavano appena un paio di centinaia di metri dal confine. Volevamo solo arrivare al primo bar oltre frontiera per toglierci lo sfizio di berci un caffé o, più probabilmente, il suo equivalente locale, in Montenegro, prova innegabile che avevamo attraversato l’intera Croazia lungo la sua costa Adriatica.

  3. Aspettare oltre avrebbe messo a richio la nostra visita a Dubrovnik, in cui era doveroso arrivare prima del calare del giorno per ammirare la città dall’alto delle sue mura, con un imperdibile passeggiata attraverso la storia e le vicissitudini di una città immortale.
    Addio montenegro e il suo caffé. Il ritorno ci faceva ripercorrere una strada malmessa con lunghi tratti sterrati che mal si conciliava con la viabilità restante croata, generalmente ampia ed agevole. I numerosi macchinari presenti per il rifacimento stradale puntualizzavano però che il disagio avrebbe avuto prima o poi un vantaggioso termine.